Macchia dei Briganti:”Campi Taurasini doc Irpinia”
Il vino rosso Campi Taurasini doc Irpinia o Irpinia doc Campi Taurasini, che è ottenuto da uve Aglianico provenienti da vigneti di aglianico, è un vitigno autoctono diffuso in tutto il Meridione Italiano dove si esprime con grande tipicità. Al vino Aglianico di Taurasi, è stata attribuita, per primo, la denominazione di origine controllata e garantita (Docg). È un vitigno antichissimo, probabilmente originario della Grecia e introdotto in Italia intorno al VII-VI secolo a.C. Testimonianze storico-letterarie sulla presenza di questo vitigno si trovano in Orazio, che cantò le qualità della sua terra e del suo ottimo vino. Il nome originario (Elleanico o Ellenico) divenne Aglianico durante la dominazione aragonese nel corso del XV secolo, a causa della doppia “L” pronunciata “gli” nell’uso fonetico spagnolo.
Invece risale al 1167 d.C. il primo documento conosciuto nel quale viene citata la vite in Taurasia (o terra dei Campi Taurasini) che gli Spagnoli chiamavano vite “Aglianica”; Nel 1898 lo Strafforello scrive: ”Nelle buone annate il vino è assai copioso e molto se ne esporta nelle province limitrofe".
L’Aglianico è vitigno scontroso: matura tardi, è intenso e brusco in principio, difficile da coltivare e difficilissimo da vinificare, con tannini che richiedono tempo per essere ammorbiditi ed acidità che gli assicura il tempo necessario affinchè venga levigato. Inimitabile nei sentori di viola, di amarene, sottobosco e piccoli frutti, la sua vinificazione lo può rendere banale o eccelso.
La rinascita moderna del vino Aglianico nella zona areale di Lapio e Taurasi (o Campi Taurasini) fa data agli anni ’30, quando i vini Irpini diventano il supporto e la salvezza per i tanti viticoltori del nord Italia e francesi, i cui vigneti cominciavano ad essere ricostruiti dopo il flagello fillosserico. In Irpinia la “Ferrovia del vino” che percorreva tra i vigneti di Aglianico, era così chiamata a causa della gran quantità di vino che partiva dallo scalo verso la Toscana, il Piemonte e soprattutto Bordeaux. Nello stesso periodo però, con una presa di coscienza che imprime una svolta epocale alla produzione viticola Irpina, cominciano a sorgere le prime cantine di imbottigliamento, che nel corso degli anni hanno portato in giro per il mondo la qualità e la grande tipicità delle uve Aglianico prodotte nella zona Areale di Lapio, Montefalcione e Taurasi, da cui si ottiene il vino rosso Campi Taurasini doc Irpinia.
Campi Taurasini doc Irpinia: caratteristiche organolettiche
Il vino rosso Campi Taurasini Doc Irpinia segue una vinificazione classica in rosso in serbatoi di acciaio. Dopo la vendemmia, che avviene nella prima metà di novembre, la fermentazione delle uve continua per vari giorni, (non più di 9 o 10) per ottenere una buona estrazione di colore e aromi, senza appesantire la struttura tannica, che si esprime con morbidezza. Dopo una prima decantazione naturale in botti di acciaio, l’affinamento continua in barriques di rovere per vari mesi fino a quando viene imbottigliato ed immesso in commercio.
Nel vino Campi Taurasini Doc Irpinia si percepiscono aromi di confettura di amarena e prugna matura. Di buona struttura, equilibrato, elegante e tannico con morbido sentore di legno francese, con note che richiamano i frutti rossi maturi. E' un vino a tutto pasto che accompagna la cucina mediterranea, in modo particolare affettati, formaggi freschi e stagionati e frutta secca in guscio. Eccellente l'abbinamento con secondi di carne e selvaggina. Va servito ad una temperatura di circa 18°C.
Macchia dei Briganti
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