FRANCIACORTA
My Italian Wine World ritorna in Lombardia nella zona di Franciacorta per parlare di bollicine.
Il consorzio Franciacorta fu costituito nel 1990 a Corte Franca, con l’intento di disciplinare la produzione di vino Franciacorta, identificato per la produzione e metodologia di fermentazione in bottiglia. Altresì il consorzio ha tracciato i confini geografici della produzione lombarda di Franciacorta ottenuta prevalentemente da uve Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco.
La Lombardia ha segnato anch’essa la storia del vitivinicolo italiano, con le sue eccellenze ricercate, che raccontano indiscutibilmente storie di Vino; di fatti la Franciacorta è espressione di un metodo e di un vino, che acclara l’eccellenza vitivinicola italiana.
Con sede a Erbusco, il Consorzio Franciacorta vanta la presenza di 200 soci tra viticoltori, vinificatori, imbottigliatori, interessati alla filiera produttiva delle denominazioni Franciacorta DOCG, Curtefranca DOC e Sebino IGT. Il consorzio ha un suo marchio identificativo rappresentato dalle due effe merlate che sugellano l’eccellenza in bottiglia della nostra Italia del Vino, ispirate alle due torri medievali presenti nei 19 comuni lombardi a partire dal Lago d’Iseo: Adro, Brescia (parte), Capriolo, Cazzago San Martino, Cellatica, Coccaglio, Cologne, Corte Franca, Erbusco, Gussago, Iseo, Monticelli Brusati, Ome, Paderno Franciacorta, Paratico, Passirano, Provaglio d'Iseo, Rodengo Saiano e Rovato.
Storie di vini che affondano le radici nel XVI sec quando la produzione era concentrata principalmente sui vini fermi destinati al consumo locale, ma nel degli anni ’50 vennero inizializzate le produzioni di vini spumantizzati.
Nel’67 la tenacia produttiva e la ricerca incessante di eccellenza, voluta da un piccolo gruppo di produttori, incoraggiati dalle nuove leggi italiane in materia di denominazione di origine, consentì l’introduzione della denominazione Franciacorta.
Inizialmente fu prodotta con pinot di Franciacorta doc ottenuta da pinot bianco e con possibilità di aggiunta di pinot grigio e nero, con rifermentazione in bottiglia o in vasca.
Il generoso riconoscimento da parte del mercato negli anni ’70 spinse numerosi imprenditori e facoltosi del momento ad investire nell’acquisizione di terreni, nella zona disciplinata, questo traguardo sugellò l’inizio di una lunga storia di eccellenza.
La rivalorizzazione e potenziamento enologico proseguì anche per tutti gli anni ‘80 di fatti da 50 ettari si raggiunse un’estensione di 550 ettari e negli anni ‘90 si sugellò la produzione con la nascita del Consorzio e rivisitazione della denominazione in Franciacorta DOCG
La presenza del consorzio ha consentito di disciplinare meticolosamente ogni fase produttiva, al fine di garantire al mercato una costante eccellenza in bottiglia.
L’uva è rigorosamente raccolta a mano in agosto, al fine di ottenere il giusto grado di acidità. Alquanto distintivo è l’utilizzo della sola prima spremitura delle uve, che riassunta in termini quantitativi equivale al solo 60% del mosto.
La Franciacorta utilizza il metodo classico c.d. “Champenoise” per fare le bollicine, ossia l’aggiunta di zuccheri e lieviti avviene in bottiglia a differenza del metodo c.d. “Charmant” che utilizza la fermentazione in autoclave e successivamente l’imbottigliamento.
Dopo il raccolto e prima spremitura viene messo in bottiglia sino a fine marzo, successivamente si aggiungono zucchero e lieviti
Le prime bottiglie vengono posizionate orizzontalmente e lasciate così per 2 anni (BRUT), pre tre anni per il millesimato e 5 per la riserva
Nella fase successiva vengono messe a testa in giù, girandole due volte al giorno, trascorso il tempo necessario si procede con la gelatura del collo a -30° nell’azoto liquido. Il medesimo processo consente c.d. formazione del tappo di ghiaccio che contiene anche i sedimenti, quindi questo tappo viene tolto e viene effettuato il c.d. “rabbocco” per portare il livello della bottiglia al punto giusto. Terminato il processo le bottiglie sono pronte per la chiusura e l’apposizione dei sigilli.
Il residuo zuccherino e aggiunta di zuccheri variano a seconda della tipologia di spumante che si vuole ottenere, 8 gr di zucchero per il Brut, zero grammi zucchero per il più secco.
La durata dell’invecchiamento consente di ottenere qualità superiore a costi superiori, In definitiva la Nostra Franciacorta compete eccellentemente con gli Champagne francesi e il Cava Spagnolo
Eccellenze di Vino che indiscutibilmente valorizzano sempre più la nostra Italia del Vino.